Presentiamo le idee relative al nostro lavoro all’interno del Collegio Sacra Famiglia, non dimenticandoci però dell’importanza di mantenere ed aumentare le relazioni con le parrocchie nelle quali fratelli sono presenti, e le realtà della Famiglia Safa sia in Francia che in Spagna. Rispetto a queste cose siamo contenti e soddisfatti della strada che si è intrapresa. Su indicazione del Superiore Generale, dopo l’esperienza dell’Agorà, siamo stati incaricati di cominciare a costruire il primo capitolo generale dei giovani Safa.

Le linee che costituiscono la seguente bozza per un progetto pastorale, vanno inserite dentro un contesto più ampio e articolato, che fa riferimento agli spunti elaborati da Fratel Enzo per un progetto di evangelizzazione all'interno della scuola, nella qualità del "primo annuncio".

Nello specifico del settore dell'animazione e della formazione, le iniziative qui proposte vanno a convergere su obiettivi che riguardano "la scuola cattolica come luogo di comunione e comunicazione", nonché de "la scuola cattolica come luogo di evangelizzazione”.

Dopo alcune considerazioni per presentare al meglio le idee da cui partiamo e il perché di una equipe di Pastorale, vi proponiamo un programma concreto di attività da fare con i bambini i ragazzi e le famiglie.
Abbiamo diviso la nostra proposta in modo schematico, specificando tra le attività di formazione e animazione (legate all’umanizzazione) che saranno rivolte
a tutti i bambini e ragazzi della scuola, e quelle più specificatamente legate alla proposta di fede, che verranno offerte a tutti, ma a cui ognuno potrà scegliere liberamente di partecipare.

Ma perché inserire in un progetto di Pastorale anche i momenti di festa e i laboratori di educazione ai valori?
Cosa centrano la sala di animazione o il “mangiarsi una pizza” con l’evangelizzazione?

Per poter comprendere il progetto, bisogna chiarirsi su questo concetto che non riteniamo sia giusto a prescindere e non possa essere motivo di ragionamento insieme, e che abbiamo provato a sintetizzare in questo modo:
ad una pastorale dei numeri o ad una pastorale delle parole e delle cose da fare noi abbiamo scelto la pastorale dei segni e della relazione.

 

Una pastorale che secondo le indicazioni di Papa Francesco, abbia una tensione “missionaria”: << Una pastorale in chiave missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine che si tenta di imporre a forza di insistere. Quando si assume un obiettivo pastorale e uno stile missionario, che realmente arrivi a tutti senza eccezioni né esclusioni, l’annuncio si concentra sull’essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario. La proposta si semplifica, senza perdere per questo profondità e verità, e così diventa più convincente e radiosa. (E.G. 35)>>

Gesù “vero Dio e vero uomo” ci ha insegnato che il “pienamente umano” coincide con l’essere “pienamente cristiano” ( e se si cambiano i termini il significato non cambia), e questo ci invita ad incontrare tutti ad ogni età partendo dalla loro e dalla nostra umanità, quindi i momenti di festa, i laboratori di umanità, ogni momento di incontro e di relazione sono una occasione di umanizzazione e quindi di evangelizzazione.

Se si guarda alle cose con questa chiave di lettura allora si dà un significato diverso alle attività e alle cose che vengono fatte.

Sappiamo che questo modo di intendere la pastorale può non essere condiviso da tutti, e quindi siamo a disposizione per metterci in un cammino di ricerca con chiunque abbia voglia di condividere le sue riflessioni rispetto a queste tematiche.

grazie e rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento

 

Fratel Mauro, Fratel Marco, Greta e Diego

 

 

La Proposta